mercoledì 15 febbraio 2012

La Sottile Linea Bianca

Lemmy & Janiss Garza (Autobiografia) - BCD Editore


Le autobiografie dei musicisti sono quanto di più affascinante ci sia in giro.
Non tanto per le loro vite fatte di aneddoti o per il loro punto di vista su tanti argomenti, tra l'altro il baffo qui sopra ha una mentalità molto distante da molte altre rock star, quanto perchè ti permettono di vedere il mondo della musica dalla parte di chi ne ha fatto parte.
Il cantante e bassista dei Motörhead suona da tanto di quel tempo che la sua esperienza, tra contatti con altri gruppi e esibizioni dal vivo, è paragonabile a quelle di artisti alla Iggy Pop o alla David Bowie.
Nonostante gli eccessi legati al divertimento emerge il ritratto di un uomo che crede nei valori della tolleranza, della spiritualità e dell'istruzione.
Non è così scontato, dato che la gente si aspetta sempre che una stella del rock sia grezza, ignorante e antireligiosa.
Non che Lemmy sia uno che va in chiesa tutte le domeniche (vedi le redenzioni dei vari Alice Cooper et simili) ma sicuramente è un pozzo infinito di conoscenza del mondo della musica.
Voglio dire, la cultura musicale (sopratutto se si entra nel punk, rock e metal) è da sempre svalutata.
Invece l'impatto che ha è micidiale e a lungo raggio (nonostante alcuni aspetti elitari del metal, la maggior parte dei gruppi a Ferrara suona heavy metal o altri sottogeneri per esempio!) e soprattutto è una musica che va dritta al punto.
Propio come Lemmy. Non ci gira attorno, racconta le cose per come le ha vissute e, che ci crediate o no, penso che un pò di sana ed ingenua voglia di suonare e divertirsi sia quello che manca al giorno d'oggi.
Sono tutti presi dai loro problemi da dimenticare quanto sia importante lavorare di fantasia e prendere la vita per quello che è.
Che il mondo della musica sia precario tanto (forse di più) di quello del lavoro è risaputo, ma la verità di fondo è che ci sono persone che sono capaci di affrontare lo studio, altre capaci di affrontare lavori massacranti ed altre capaci di comporre musica o scrivere o lavorare di fantasia...
Forse è il concetto che la gente fa più fatica a mandare giù perchè ha paura di ammettere che fare musica equivalga a lavorare in un ufficio o a costruire una casa; e sopratutto, magari, ha pure invidia per chi ci riesce...
Ecco, questo libro racconta la storia di un uomo che ha consacrato la sua vita alla musica che ama e che, in un modo o nell'altro, c'è riuscito.

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