a cura di Billy Blue
Un album pieno di chitarre distorte e ritmiche serrate, che spingono
al pogo selvaggio,con la voce del cantante che ricorda il giovane Paul
Di’Anno degli Iron Maiden, se avesse fatto hc punk e
non heavy metal! L’album è decisamente polemico e veloce. Scorre
lasciandoti molti punti di riflessione se hai voglia di ascoltare e
capire. Inizia subito con l’esplosiva Onore al cane e poi passa a Un millino non basta dai suoni decisamente metal. Bet è molto cupa sia nei suoni che nelle tematiche. Cento Celle è cattiva e potenzialmente il pezzo più hard core dell’album mentre El Capitano è un cinico ritratto di questo paese che affonda. Mani In Faccia è quasi ipnotica. Surf Polizia
è il pezzo più melodico e che si allontana di più dal resto dell’album
pur mantenedo il marchio dei Vetro, la traccia di chiusura Provolone ritorna parecchio al metal, ricordando quasi i Motorhead.
Pur avendo sonortà metal non lasciatevi ingannare, la durata e la foga
dei pezzi sono puro hardcore e la rabbia per il mondo descritto dal
gruppo è punk a manetta. Da notare le cover No Mas dei Kafka e Woody Strode dei Klaus Kinsky
che si sposano bene con l’album, la prima riesce a spezzare un pò i
ritmi serratissimi dell’album, mentre la secnda li vivacizza. Un album
che non lascia spazio alla noia, una ventina di minuti in cui non riesci
a non tentare di pogare con qualcuno (o con il muro in mancanza di
persone). Musica divertente e testi senza pietà che descrivono in modo
originale le cattive acque in cui versa il paese.Label: autoprodotto
Anno: 2012
Tracklist:
- Onore al cane
- Un millino non basta
- Bet
- No mas (Kafka cover)
- Centocelle
- El capitano
- Mani in faccia
- Surf polizia
- Woody Strode (Klaus Kinsky cover)
- Provolone
Nessun commento:
Posta un commento